Trappole relazionali : ASPETTATIVA

In questa trappola relazionale cadiamo tutte le volte che tendiamo ad attribuire ad altri le nostre percezioni e le nostre convinzioni, aspettando che loro agiscano e reagiscano esattamente come noi o come noi vorremmo.

Tutti noi le abbiamo e solitamente crediamo che siano ragionevoli. Non consideriamo però un aspetto
fondamentale, gli ‘altri’ sono individui unici e irripetibili, evoluti attraverso esperienze differenti e un vissuto emozionale diverso dal nostro.

Quando ci aspettiamo qualcosa da qualcuno non stiamo vedendo quella persona per ciò che veramente è, perché nel nostro pretendere non prendiamo mai in considerazione i sentimenti altrui.

Siamo troppo concentrati ad ottenere ciò che ci manca, a soddisfare i nostri bisogni, a riempire i nostri
‘buchi’, il nostro senso di vuoto interiore e ci illudiamo di ricevere la compensazione dall’esterno.

Il nostro pretendere, che non è altro che una aspettativa mascherata, è profondo e inconscio, ci irritiamo e ci arrabbiamo quando le cose non vanno come vorremmo. Ma questo comportamento ci crea in realtà
molti problemi nella vita di tutti i giorni perché finirà con il produrre quasi sempre frustrazione e delusione.

I nostri pensieri e di conseguenza il nostro vocabolario è pieno di frasi tipo: ‘io avrei fatto’, ‘io avrei detto’. MAI ci soffermiamo a pensare che gli altri NON sono noi , che ogni singolo individuo ha il proprio modo di pensare, agire, esternare emozioni e sentimenti.

Se diamo uno sguardo a qualsiasi area della nostra vita, amore, lavoro, comunicazione, ci potremmo
accorgere di quanto essa sia piena di aspettative di cui probabilmente non siamo neanche consapevoli.

Ma finché restiamo aggrappati alla convinzione che le nostre aspettative siano ragionevoli e gli altri,
chiunque essi siano, dovrebbero vivere in accordo con esse, non siamo in grado né di vedere né di sentire le ferite che vengono provocate quando le nostre aspettative restano insoddisfatte. Pensiamo
semplicemente di essere nel giusto e ci sentiamo delle vittime.

Indagare quindi le nostre aspettative è il primo grande passo che occorre compiere per esplorare le nostre ferite, possiamo trascendere le aspettative osservandole e scoprendo in profondità quali paure e
insicurezze si nascondono dietro di esse.

Cominceranno cosi ad indebolirsi da sole e lentamente inizieremo a vedere gli altri e la vita per quello che sono.

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