Gli effetti del multitasking

Che cosa vuol dire multitasking?
svolgere più attività contemporaneamente.

Ammettiamolo, La vita può essere molto impegnativa e molti di noi sentono sempre più crescente la
necessità di avere maggiore tempo a disposizione.

Ci troviamo spesso a correre freneticamente trascorrendo le giornate passando da una riunione, un
progetto, una telefonata, una commissione e una responsabilità all’altra e questa incessante attività spesso ci fa sentire sopraffatti.

Il modo più automatico di rispondere alle pressioni e alle richieste è il multitasking, siamo convinti che ‘fare più cose contemporaneamente’ sia la soluzione alla nostra ossessiva corsa contro il tempo. Ci adoperiamo per fare più di una cosa alla volta per portare a termine tutti gli impegni a cui sentiamo di dover adempiere durante l‘arco della giornata.

Non è raro ritrovarsi di fronte ad un computer mentre parliamo al telefono a casa o al lavoro e nemmeno
conversare con un collega, un amico o un familiare mentre si inviano messaggi, si gioca o effettuano
ricerche su Internet sul proprio telefono o su un altro dispositivo. Visitare siti Web, guardare video o
ascoltare podcast mentre si scrivono e-mail di lavoro è diventato del tutto normale.

Ma nonostante il multitasking oggigiorno sia considerata una pratica comune, la ricerca sullo sviluppo del
cervello e sulla concentrazione dimostra invece che suddividere la nostra attenzione tra più di un compito
può effettivamente renderci meno produttivi, meno efficienti e può contribuire a farci fare più errori. La
ricerca mostra che quando permettiamo alla nostra attenzione di spostarsi repentinamente grazie al
multitasking, riduciamo la nostra efficienza e produttività, in particolare quando lavoriamo su compiti più complessi.

(Può anche essere pericoloso quando la nostra sicurezza è a rischio, un esempio e ritrovarsi a parlare al
telefono mentre guidiamo un’auto.)

Inoltre diversi studi hanno dimostrato che il nostro cervello non è programmato per processare molteplici
attività nello stesso momento. Con il multitasking alteriamo le funzioni del nostro cervello costringendolo
ad una attività che non è nella sua natura.

Tendiamo a credere di poter dividere la nostra attenzione tra due o più cose, in realtà prestiamo poca
attenzione a tutti i compiti. Questo può contribuire a sentimenti di frustrazione perché sentiamo di non
poterci concentrare, ottenere ciò che vogliamo o di cui abbiamo bisogno.

Il multitasking riduce la nostra capacità di ricordare le informazioni, quindi alcune persone potrebbero
temere di subire una perdita di memoria. Le relazioni possono essere influenzate negativamente perché
non prestiamo piena attenzione e non ascoltiamo profondamente i nostri partner, figli, amici o colleghi di
lavoro.

Sebbene possa risultare difficile fermare le richieste e le sollecitazioni che ci provengono quotidianamente da ogni parte, ci sono senz’altro strategie che possiamo adottare per contrastare l’eccessiva frenesia della nostra quotidianità. Risulta più efficace fare pause frequenti mentre ci concentriamo su un compito per un periodo di tempo prolungato. Rilassarci per qualche istante e fare delle pause aumenta la nostra capacità di concentrazione, ci aiuta a conservare le informazioni e aumenta la nostra produttività.

Un altro modo in cui possiamo migliorare la nostra attenzione e la nostra capacità di concentrazione è
attraverso la pratica della consapevolezza. Quando pratichiamo la consapevolezza, prestiamo volutamente
attenzione al momento presente e quando notiamo che le nostre menti vagano, riportiamo delicatamente
la nostra attenzione sul nostro respiro o su un oggetto, un suono , qualsiasi elemento che possa
rappresentare il nostro punto focale.

Un altro aspetto che mi preme evidenziare è quanto affermato da Daniel J. Levitin, psicologo e
neuroscienziato americano, il quale sostiene che il rapido passaggio da una azione all’altra comporta un
grande impegno cognitivo e provoca un incremento della produzione di cortisolo, l ‘ormone che regola lo
stress con la conseguente possibilità di sviluppare atteggiamenti aggressivi, ansia o depressione.

Cerchiamo dunque di non cadere in questa trappola e Impariamo a programmare il tempo, selezioniamo gli obbiettivi in base alle nostre priorità in modo che la nostra lista di cose da fare sia fattibile e non
sovraccarica di attività multiple.

*Alcune considerazioni tratte da un articolo pubblicato da Michigan State University Extension – 31
marzo 2017

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